Griezmann per Lautaro? Cosa c’è di vero dietro a questa clamorosa trattativa?

Griezmann per Lautaro? Cosa c’è di vero dietro a questa clamorosa trattativa?
27 aprile 2020

Un “Petit Diable” in più e un “Toro” in meno sarebbe davvero un affare per l’Inter?
Dopo la bomba di mercato Messi all’Inter, rimasta per altro inesplosa, ecco che le trattative tra club tornano ancora una volta a riempire le pagine dei principali quotidiani sportivi. Le protagoniste della nuova clamorosa operazione di compravendita sarebbero le solite Inter e Barcellona, squadre in procinto di imbastire, secondo fonti più o meno autorevoli, uno scambio che vedrebbe Antoine Griezmann in maglia nerazzurra e Lautaro Martínez con quella blaugrana.

Il Barça non ha mai nascosto la sua volontà di acquistare il Toro e, siccome non è disposto a pagare cash la relativa clausola di 110 milioni di euro, sta tentando in tutti i modi di ingolosire l’Inter offrendo il giocatore francese che con Conte potrebbe tornare a fare faville. Griezmann nel Barcellona sta infatti dimostrando di essere un pesce totalmente fuor d’acqua poiché da un lato è abituato a sentirsi la star incontrastata della formazione per cui gioca, e con Messi non può esserlo di certo, e dall’altro lato dà il meglio di sé in contropiede e non quando si disputa un calcio fatto di continui passaggi. Tenendo presente che la manovra dell’Inter è fatta più di ripartenze che di trame in stile “football bailado” – non ce ne voglia Conte – il numero 17 potrebbe davvero fare comodo alla causa nerazzurra. Ma sacrificando proprio Lautaro? In quel caso allora diciamo no: l’argentino, dopo una prima stagione vissuta all’ombra di Icardi, quest’anno è esploso definitivamente impressionando la platea nerazzurra che ora lo vorrebbe quale inamovibile ariete del prossimo futuro. Riassumendo: per il Barça Lautaro sarebbe un affare mentre Griezmann per la Beneamata non proprio.

Differenza di età: un freno non da poco ma non certo l’unico


A nostro avviso la trattativa che vedrebbe coinvolti Griezmann e Lautaro è pura boutade da fantacalcio. Al di là del valore de “Le Petit Diable”, che nessuno di noi mette in dubbio, che senso avrebbe per la Beneamata acquistare un top player che sta per compiere 30 anni e al tempo stesso lasciare partire un rapace d’area con ampi margini di miglioramento che in aggiunta ha solo 22 anni di età come l’argentino? Nessuno. Lautaro in più conosce molto bene il calcio italiano e con Lukaku forma già una coppia goal molto affiatata e dalle caratteristiche uniche, cosa che non potrebbe essere con un Antoine che prima di tutto dovrebbe ipoteticamente ambientarsi nel suo nuovo club.

Secondo noi evitare a ogni costo che l’attuale numero 10 del Biscione possa andarsene è il miglior modo per permettere alla formazione diretta da Conte di tornare a vincere dopo tanti, troppi anni. Lasciando partire i campioni di cui dispone, di questo passo l’Inter non farebbe altro che la fine della bella ma incompiuta nazionale di calcio inglese, team che avrebbe sì le possibilità per vincere un trofeo ma che di fatto non ci riesce da tempo ormai immemore. Arrivata a un passo dal vincere Euro 96 in finale contro la Germania, franò sotto i colpi di un impressionante Bierhoff autore del golden goal decisivo.

I Tre Leoni, dopo aver sfiorato in quell’occasione il cielo con un dito, sono ancora fermi al Mondiale ottenuto nel lontano 1966. Onde evitare di imitare il percorso non certo virtuoso dell’11 allenato attualmente da Southgate, crediamo che blindare Lautaro sia decisivo per la squadra milanese al fine di tornare a scrivere importanti pagine di storia calcistica sia a livello nazionale che internazionale. Dalla Coppa Italia conquistata nel 2011 con Leonardo in panchina, ne è passata di acqua sotto i ponti!

Cosa ha in più Lautaro rispetto a Griezmann?
Oltre all’età anagrafica, Lautaro è un giocatore che rispetto a Griezmann pressa l’avversario in continuazione, è meno indolente ed è disposto al sacrificio. Anche quando non segna, il Toro si rende utile per la squadra e questo è un aspetto che a Conte è sempre piaciuto. Antoine, al contrario, è un player meno mobile che attende il pallone tra i piedi per poi inventare magie. Tutto molto bello sulla carta, ma chi gioca per l’Inter, come ha sempre sostenuto il generale Antonio, deve impegnarsi. La classe è fondamentale per vincere ma senza la voglia di lottare su ogni pallone come se fosse l’ultimo non si va da nessuna parte. Il numero 10 interista non è solo dotato tecnicamente ma dispone in aggiunta di quella abnegazione che pochi attaccanti hanno. Perché mai, dunque, privarsene?

 


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